Nel terzo articolo dedicato alla serie “Collare o Pettorina” analizziamo un’affermazione tanto spesso citata quanto controversa, ossia che il collare sia pericoloso per la salute dei nostri amici pelosi. È così?
La risposta come sempre è un poco complessa, ma fortunatamente abbiamo qui alcuni studi che ci aiutano a fare chiarezza.
Innanzitutto, in questo articolo mi riferisco a collari fissi (non scorrevoli, martingale o ‘a strozzo’). Questi possono essere di diversi materiali (spesso nylon o cuoio), piatti o tondi e di larghezza variabile, con la maggior parte dei modelli standard larghi tra i 1 e i 4 cm. Il collare può avere un solo strato di materiale oppure essere doppio, eventualmente con un’imbottitura inserita tra i due strati.
Questi tipi di collare rappresentano tutt’oggi la soluzione più diffusa per la condotta ed il controllo del cane, sono di facile utilizzo, possono essere infilati e sfilati velocemente, non limitano i movimenti dell’animale e vengono in genere ben accettati dalla grande maggioranza dei cani.
Il dubbio sulle implicazioni per la salute è legato alla limitata superficie di contatto tra il collare e il collo del cane, e di conseguenza alla pressione che viene esercitata dal collare sul collo ogni qual volta il guinzaglio, utilizzato per trattenere o condurre il cane, entra in tensione.
Diverse associazioni e cliniche veterinarie in Italia e all’estero enfatizzano come il collo – nonostante la presenza di diverse fasce muscolari – sia una parte delicata del corpo del cane, e come eccessiva pressione o traumi in quest’area possano avere conseguenze anche gravi sia a livello muscolo-scheletrico, sia a livello di tessuti e organi quali tiroide, laringe, e vasi sanguigni (Organizzazione Italiana Protezione Animali; Portale Tedesco di Scienze Veterinarie FellowMed; Portale Americano di Scienze Veterinarie PetMD).
In linea con queste affermazioni uno studio effettuato nel 2014 sulle cartelle di quasi 150'000 cani di cliniche veterinarie inglesi mostra come collo e testa risultino essere la zona del corpo più spesso affetta da problemi di vario tipo – soprattutto infiammatori e muscolo-scheletrici.
Ma quanta pressione si crea effettivamente sul collo del cane quando condotto o strattonato al guinzaglio? Due studi recenti hanno risposto a questa domanda.
Hunter, Blake e Ferro De Godoy (2019) dell’Università di Essex, in Inghilterra, hanno misurato la pressione che un collare fisso ‘standard’ di 2cm di larghezza (imbottito o non) esercita sul collo di un cane che viene condotto tranquillamente al guinzaglio in un percorso prestabilito (breve tragitto con tratti diritti e curve in entrambe le direzioni). Otto cani di diverse razze ed età sono stati utilizzati come assistenti in questo esperimento 😊 e la pressione veniva misurata con dei sensori posti sulla parte anteriore del collo.
Durante l’esercizio di condotta, la pressione media misurata era di 4.58N/cm2, con picchi fino a 44.61N/cm2 registrati quando il cane accelerava in avanti o – distraendosi – tirava lateralmente. Questo corrisponde ad un peso di fino a 4.5Kg per ogni centimetro quadrato di pelle – un poco come avere tre bottiglie d’acqua da 1,5L che appoggiano sulla punta di un dito…
Questi valori venivano registrati sia con collari semplici che con collari imbottiti. Gli autori nello studio sottolineano come i valori misurati sono di molto superiori alle soglie di sicurezza conosciute, e comportano dunque un alto rischio di trauma anche severo alle strutture del collo.
In uno studio successivo (2020) svoltosi anche in Inghilterra e pubblicato sulla rivista scientifica Veterinary Report, ricercatori dell’Università di Nottingham hanno simulato la pressione del collare sulla gola del cane. Qui per ragioni etiche è stato utilizzato un modello fittizio di cane, in modo da poter testare la pressione simulando sia una camminata al guinzaglio morbido, sia la pressione esercitata durante una strattonata al guinzaglio.
I risultati sono in linea con il primo studio e mostrano come anche una leggera tensione al guinzaglio generi una pressione sul collo pari a 83kPa o superiore – ossia di 20 volte superiore alla soglia di sicurezza di riferimento per danni a tessuti umani, pari a 4.3kPa. Quando il conduttore simulava una strattonata, questa pressione raggiungeva livelli ancora dieci volte superiori (832kPa o 83,2N/cm2). Il confronto tra sette diversi tipi di collare (stretto o largo, a corda o imbottito, larghezza tra i 1 e i 4cm) ha evidenziato altresì che anche se alcuni modelli (come collari a fascia ampia e imbottiti) riducevano la pressione sul collo, i valori raggiunti da tutti i modelli di collare, già a partire da una leggera tensione del guinzaglio, oltrepassavano notevolmente la soglia di sicurezza.
I risultati di questi due studi supportano fortemente l’ipotesi che l’uso, soprattutto prolungato, del collare, in particolare quando il cane o l’umano (!) tendono a tirare al guinzaglio – crea una pressione pericolosa sul collo dell’animale. Un terzo studio – un poco meno recente – offre ulteriore conferma a questa ipotesi riportando i valori della pressione intraoculare misurati in 26 cani che tiravano al guinzaglio indossando collare o pettorina. Lo studio è stato effettuato da Pauli e colleghi al dipartimento di medicina veterinaria dell’Università del Wisconsin-Madison (USA) e pubblicato nella rivista scientifica veterinaria Journal of the America Animal Hospital Association. I risultati mostrano come la pressione intraoculare dei cani aumenta notevolmente nei cani condotti al collare – ma non nei cani con la pettorina. I ricercatori concludono dicendo che l’uso del collare può aumentare il rischio di glaucoma o distacco della cornea in cani a rischio.
Sulla base di questi studi, l’ipotesi che il collare sia potenzialmente nocivo per la salute del cane è per me confermata. Certo si tratta di studi sulla pressione esercitata dal collare e non test diretti dei danni generati da tale pressione (cosa che sarebbe eticamente difficile da studiare!), ma la consapevolezza che la pressione misurata supera di gran lunga le soglie considerate sicure in altri mammiferi come umani e cavalli è per me ragione sufficiente per classificare il tirare al collare quale nocivo.
Ovviamente, i rischi sono da relativizzare a dipendenza dello stile di condotta e utilizzo. Se il cane e il suo umano sono abituati a camminare continuamente al guinzaglio morbido, se non capita praticamente mai che il cane scatti in avanti alla vista di un gatto, jogger, o altro cane, e se il conduttore non utilizza impulsi o strattonate per ‘educare’ o ‘comunicare’ con il cane… allora è pensabile che l’utilizzo del collare sia innocuo per la salute. Ma attenzione: negli studi di cui sopra venivano misurate soglie alte di pressione già con lievi tensioni del collare – e non solo quando il guinzaglio veniva strattonato o il cane si lanciava in avanti!
E purtroppo, difficoltà nella condotta, con continue tirate e strattonate sono pane quotidiano per molti binomi uomo-cane. E anche binomi che hanno sviluppato una buona condotta non sono in genere immuni ad isolati casi di tirate improvvise. In questo caso è bene ricordarsi che ogni volta che il cane salta in avanti o che io tiro indietro il guinzaglio in modo brusco, pressioni enormi vengono a crearsi sulla superficie minima e delicata della gola, con potenziali conseguenze per muscoli, nervi, trachea, laringe, vasi sanguigni e occhi.
Il fatto che molti cani sopportano in silenzio tale trattamento non significa che questo non abbia ripercussioni a lungo termine sulla loro salute – e di conseguenza sul comportamento, visto che dolori e malessere sono spesso causa o co-fattori di comportamenti problematici quali aggressività, agitazione o paura.
D’altro canto, è vero che uno strumento di conduzione è necessario per la vita quotidiana della maggior parte dei cani. La domanda, dunque, che dobbiamo porci è se i rischi per la salute legati all’uso del collare sono maggiori o minori dei rischi di strumenti alternativi, quali la pettorina. Sull’uso della pettorina sono stati spesso sollevati dubbi legati allo sfregamento del materiale sul corpo e all’impedimento dei movimenti delle spalle.
È possibile, dunque, che la pettorina comporti rischi simili ad un collare? In quali situazioni? E in che misura?
La risposta a questa domanda sarà oggetto del prossimo articolo – nel frattempo, fammi sapere quale è la tua opinione e la tua esperienza commentando qui sotto: hai mai vissuto una situazione nella quale hai pensato che il collare potesse diventare nocivo per il tuo cane? Cosa è successo? E come hai reagito?
A presto! 😊
Elena & Vina - AnimaTeam